La scelta del top della cucina è un aspetto fondamentale, che ha una doppia valenza: estetica e pratica.
In pochi altri casi una scelta, che si spera possa durare per moltissimi anni, può condizionare in maniera così decisa sia l’aspetto del nostro ambiente che la “serenità” nel suo utilizzo nella vita quotidiana.
Dal punto di vista estetico le possibilità sono davvero moltissime… semplificando la grande distinzione può essere la scelta se avere un top “in tono” con il colore delle ante, o se averlo a contrasto.

Cucina con top in tinta – Liberamente by Scavolini


Cucina con top e paraschizzi a contrasto – Liberamente by Scavolini

Vorrei soffermarmi però, in questo articolo, sulla scelta del materiale sotto l’aspetto delle sue caratteristiche non solo estetiche, ma anche e soprattutto funzionali: i materiali attualmente in commercio offrono tutti caratteristiche estetiche tra cui sicuramente ciascuno di noi può trovare quanto di proprio gusto, ma è giusto conoscere le caratteristiche funzionali e di manutenzione di un materiale per aiutarci a scegliere quello che ci semplificherà la vita in cucina.
Come sempre, ad esempio per la scelta di una pavimentazione in legno tutto va valutato in base alle nostre inclinazioni e preferenze: se ad esempio vogliamo un piano di lavoro sempre perfetto e come nuovo non sceglieremo l’acciaio che, pur garantendo prestazioni ottime a livello, ad esempio, di igiene, tende a segnarsi e a usurarsi con il tempo (pur rimanendo perfettamente utilizzabile per moltissimi anni). Se invece ci piace che il piano di lavoro abbia un effetto vissuto, l’aspetto della resistenza ai graffi non sarà quello in base a cui effettueremo la scelta.

Vediamo ora quali sono i principali materiali e, al fondo, una scheda riassuntiva delle loro prestazioni in base al alcuni elementi che possono guidare la nostra scelta.

Principali tipologie di piani cucina:

• Laminato (ABS o postformato)
• Laminato HPL
• Fenix
• Resine acriliche (es. Corian)
• Agglomerati in quarzo (es. Okite, Silestone)
• Gres porcellanato (es. Kerlite, Laminam)
• Pietre sinterizzate (es. Dekton, Lapitec)
• Acciaio inox
• Cemento
• Vetro
• Marmo naturale
• Granito

Top in Laminato

Il top in laminato è costituito da un pannello di truciolare o MDF rivestito da fogli sottili pressati e resinati.
Generalmente si trovano con spessori da 2 a 6 cm, il bordo può essere uniforme come colore e materiale rispetto al piano (in questo caso si parla di top laminato unicolor). In alternativa si può optare per un bordo diverso, in legno, alluminio o acciaio, o sempre in ABS ma di colore diverso.
La variante del laminato “post-formato” consente superfici curve, in quanto consiste nella modellazione dello strato grezzo, e successiva applicazione dello strato laminato sulla sagoma ottenuta.
La scelta delle finiture e dei colori è molto ampia, i laminati di nuova generazione possono anche essere “goffrati”, in modo da ricreare, al tatto, una sensazione simile a quella della pietra naturale.
La superficie del top è idrorepellente in quanto non porosa, si pulisce facilmente ed è abbastanza resistente ai graffi, urti e abrasioni, ma come vedremo, sotto questo aspetto in commercio ci sono prodotti più performanti.
È invece molto sensibile al calore, per cui è necessario utilizzare un sottopentola per non lasciare segni sulla superficie, che potrebbe in alcuni casi non solo creare aloni scuri, ma addirittura gonfiarsi o addirittura scollarsi.
Grande pregio di questo materiale è il prezzo (100-300€ al metro lineare), in quanto è sicuramente uno dei più economici sul mercato, ed è utile tenere in considerazione la possibilità di perfezionare le misure in cantiere, in quanto può essere lavorato con normali attrezzi da falegname.

Laminato stratificato HPL

Il laminato HPL (High Pressure Laminate, cioè laminato ad alta pressione) è l’evoluzione del laminato post-formato.
È un materiale costituito da strati di fibre cellulosiche impregnate di resine termoindurenti, e compattati attraverso l’azione combinata di calore e pressatura industriale.
Il top può essere anche molto sottile (fino a 1 cm) e, anche questo caso, si possono avere moltissime finiture e si riesce a simulare molto bene il legno, la pietra, il marmo ed il cemento.

Piano a cascata con giunta a 45° – Solidtop


Piano in laminato con lavello integrato – SolidTop

Il laminato HPL è un materiale resistente e non poroso, teme però il calore, per cui valgono le precauzioni di cui sopra, anche se in questo caso la temperatura “sopportata” arriva a 180°.
Con questo materiale si può realizzare il lavello integrato nel piano, anche se la superficie non può competere, in quanto a durabilità, con i materiali più innovativi che vedremo successivamente, e volendo si può avere continuità con il paraschizzi.
Il prezzo è un po’ più alto del laminato ABS o post-formato (250-400€ al metro lineare), ma il rapporto prezzo-prestazione rimane ottimo.
È molto importante (lo è sempre, ma nel caso del laminato questo aspetto merita una particolare attenzione) scegliere prodotti di alta qualità, in quanto rischia di essere suscettibile ad infiltrazioni d’acqua e vapore in prossimità delle giunzioni, che potrebbero scollarsi, e la durata del prodotto potrebbe essere piuttosto bassa.

Fenix® di Arpa industriale

Il Fenix® è un materiale prodotto con l’utilizzo delle cosiddette nanotecnologie.
Si tratta di una lamina di spessore circa 1mm, che viene successivamente incollata su pannelli in truciolare (si tratta quindi di un particolare laminato).
La particolarità del Fenix® risiede però nella sua capacità di auto-rigenerazione: si tratta infatti di un laminato “termo riparabile”, in quanto è sufficiente passare sulla superficie (inumidita con un panno di carta assorbente) e un comune ferro da stiro caldo, per “cancellare” graffi, abrasioni e avere immediatamente un piano cucina come nuovo. Il suo nome, del resto, trae origine dall’Araba Fenice, figura mitologica capace di rinascere dalle sue stesse ceneri.
Il trattamento della lamina di Fenix® con le nanotecnologie, inoltre, dona alla superficie un particolare effetto “soft-touch” e anti impronta, molto igienico e facile da pulire.
Le finiture non sono ampie come nel caso del laminato normale, dal momento che non sono disponibili versioni lucide, ma solamente opache, ed il costo è superiore rispetto ai laminati.

Ante, top e lavello integrato in Fenix – Arrital

Particolare attenzione va posta all’accoppiamento tra la lamina di Fenix® e il truciolare, in quanto, se non correttamente realizzato, potrebbe dare origine a scollamenti e infiltrazioni.

Resine acriliche (es. Corian® by Du Pont)

Passiamo ora ad un materiale composito formato da particelle acriliche e resine pressate, con l’aggiunta di pigmenti colorati.
Si ottiene una superficie continua che può essere modellata in forme anche particolari, senza giunzioni a vista.
Questo materiale è anche rinnovabile sul posto: molti danni causati da urti, calore, graffi e prodotti aggressivi possono essere riparati attraverso l’utilizzo di una spugna con pasta abrasiva, che elimina il sottile strato danneggiato.
Per danni o graffi più profondi esiste la possibilità di ripristinare la superficie facendo colare nella scalfitura una resina liquida, che, indurendo, diventerà solidale con il resto del piano.
Grazie all’elevata modellabilità di questi materiali è possibile realizzare le vasche dei lavelli saldate al top, ottenendo un blocco cucina monolitico e senza giunti, con indubbi vantaggi per quanto riguarda la pulizia.
Esteticamente si presenta principalmente in tinta unita, solitamente bianco (ma disponibile anche in altri colori), senza venature o trame particolari. Offre quindi un design minimal e pulitissimo, di cui è bene essere consapevoli fin dall’inizio: alcuni clienti lo trovano troppo freddo e “plasticoso”.

Dettaglio di top con lavello integrato realizzato in Corian – Effedi

Le prestazioni di questo materiale sono molto buone in termini di pulizia (l’assenza di fughe e giunti è un indubbio vantaggio in questo senso), la sua porosità è quasi nulla.
È piuttosto resistente agli urti (si può creare una bozza, ma difficilmente si scheggia, ed è, come abbiamo visto, riparabile).
Teme però il forte calore, essendo composto prevalentemente di resina, e questo va tenuto in considerazione non solo evitando di appoggiare pentole bollenti sul top, ma anche per l’utilizzo del lavello monolitico: a lungo andare l’acqua di scolatura della pasta, ad esempio, se non miscelata con acqua fredda del rubinetto, può danneggiare il materiale.
Il costo è medio-alto, si va dai 300 ai 900€/ml a seconda della lavorazione e della forma da dare alla superficie.

Agglomerati in quarzo (es. Silestone® by Cosentino, Okite®)

Le “engineered stones” o pietre tecniche hanno in molti casi rubato la scena alle pietre tradizionali, di cui riproducono le caratteristiche estetiche senza alcuni dei difetti che ne sconsigliano a molti l’uso in cucina.
Si tratta di materiali ricavati da quarzo, granito o marmo, i quali vengono frantumati e polverizzati, e ricompattati con l’aggiunta di speciali resine ed eventuali vari additivi. La miscela viene vibrata e pressata, e successivamente trattata come una pietra naturale.
Lo spessore va da 1 a 3 cm, negli spessori più sottili la lastra deve essere supportata in quanto non è autoportante (a differenza, come vedremo, del gres).

Isola cucina in Silestone

Top a cascata in Silestone effetto marmo

I vantaggi delle pietre tecniche sono molti: resistenza alle macchie e alle sostanze aggressive (ad eccezione delle sostanze molto basiche come la soda caustica), sono facili da pulire e idrorepellenti.
La finitura riproduce in maniera molto fedele la pietra originale, con un grande impatto estetico, ed il top può essere realizzato su misura, senza giunzioni. Si tratta però di un materiale pesante, quindi questo pone un limite di “manovrabilità” alla dimensione delle lastre.
Le criticità di questo tipo di materiale derivano dalla presenza di resina, che può tendere a ingiallire nei colori chiari e, soprattutto, teme gli shock termici e, quindi, il calore. Mai appoggiare una pentola bollente sul piano, in quanto la superficie potrebbe opacizzarsi, avere aloni, o addirittura creparsi.

Gres porcellanato e ceramiche tecniche (es. Kerlite® by Cotto d’Este, Laminam®)

Il gres porcellanato è un materiale ceramico ottenuto da materie prime (argilla, caolino, feldspati) che vengono compattate (senza aggiunta di collanti) e cotte in forno a oltre 1250°.
Il risultato è un materiale compatto, resistente, con porosità praticamente nulla, dal momento che a temperature così alte la struttura si vetrifica, diventando praticamente idrorepellente.
Le lastre di gres da utilizzare per il top della cucina sono disponibili in formati molto grandi (si parte da una lastra che misura oltre 320x160cm), si possono ottenere quindi piani di formato pari a quelli in vero marmo o granito, ma molto meno pesanti. Eventuali giunture, inoltre, sono praticamente invisibili.

Top in Kerlite – Cotto d’Este

Gli spessori disponibili sono 6, 12 e 20 mm. Generalmente si utilizza uno spessore di 12 mm, rinforzandolo con una rete in fibra di vetro: in questo modo la lastra, seppur molto sottile, è autoportante e ha una buona resistenza meccanica.
Il gres offre un’infinita varietà di finiture, compresi legno, cemento, marmo e metallo.

Isola in gres effetto Corten – serie Oxide – Inalco

Anche con questo materiale è possibile realizzare lavelli integrati, ma in questo caso le varie parti che compongono il lavello devono essere assemblate ed integrate manualmente: non c’è quindi quella monoliticità che contraddistingue, ad esempio, un lavello integrato in un top in Corian, e questo comporta sicuramente una prestazione non ottimale dal punto di vista della pulizia, non potendo avere, oltre tutto, gli angoli interni arrotondati.
Veniamo ora ai moltissimi pregi di un top realizzato in gres porcellanato.

È il materiale, tra quelli analizzati, più resistente ai graffi: possiamo affettare i cibi sul piano di lavoro direttamente, senza paura di scalfirlo. Le lastre resistono anche agli acidi e alle sostanze chimiche aggressive, e la porosità quasi nulla del materiale garantisce la massima igiene e resistenza all’acqua.
Inoltre il gres è molto resistente al calore.
Insomma, su un piano in gres può lavorare anche il cuoco più sbadato, tant’è che le case produttrici garantiscono i piani per periodi molto lunghi, fino a 25 anni.
Una cosa può rovinare il top in gres della nostra cucina: lo sfortunato caso in cui un oggetto colpisca la superficie nel suo tallone d’Achille, bordi e spigoli.
Volendo trovare dei difetti, la lavorabilità del materiale in fase di posa è complessa, quindi le misure devono essere molto precise perché è necessario evitare adattamenti (che invece, come abbiamo visto, sono più semplici con il laminato).
Il gres, soprattutto nei grandi formati, è anche difficile da lavorare e installare, ma questi ultimi sono aspetti che riguardano le fasi progettuali e di produzione/posa, non la gestione quotidiana di un materiale che, parere personale, è davvero eccellente.
Ultimo spot: con il gres abbiamo la possibilità di avere il top della cucina uguale al pavimento, per un effetto molto ricercato. In questo caso è bene che lo spessore della lastra del top sia uguale a quella del pavimento, per garantire uniformità di produzione e quindi di colore/finitura.

Top cucina e pavimento in gres per un effetto molto ricercato – Florim

Infine il prezzo: ci sono sicuramente materiali più economici, ma anche altri molto, molto più costosi.

Pietre sinterizzate (es. Dekton® by Cosentino, Lapitec®)

Le pietre sinterizzate sono così dette perché vengono prodotte attraverso il processo di sinterizzazione, che consiste nel sottoporre le materie prime naturali (materie prime utilizzate nella produzione del vetro, materiali ceramici e quarzo di alta qualità) a pressione e temperature elevatissime (400bar – 1200°C), per accelerare le mutazioni metamorfiche che subiscono le pietre naturali in migliaia di anni.
Si creano così dei materiali con proprietà fisiche e meccaniche davvero notevoli, quale l’altissima resistenza al calore e agli shock termici, all’assorbimento dei liquidi e alle macchie, nonché all’azione dei raggi UV, in quanto privi di resine che possano ingiallire e patire il calore. Sono inoltre molto resistenti, quasi impossibili da graffiare e abradere.
Le lastre raggiungono grandissime dimensioni, ed i giunti sono praticamente invisibili, ragione per cui si utilizza sovente questo materiale per i rivestimenti delle isole e delle penisole a cascata.
Le finiture riescono a riprodurre numerosi materiali, sia lucidi che opachi, quali pietre, marmi e cementi.

Molteplici sono le possibilità di abbinamento del Dekton con altri materiali

I top da cucina possono avere spessore 12 mm (in questo caso vanno supportati), oppure 20mm (autoportanti).
Anche con questo materiale è possibile realizzare lavelli integrati nel piano, ed eventualmente paraschizzi omogenei (non temendo il calore del bordo delle padelle).
Passando alle criticità, come il gres, anche la pietra sinterizzata è più delicata nei bordi e negli spigoli, ma gli svantaggi di questo materiale, se proprio vogliamo cercare il pelo nelluovo, sono soprattutto a livello estetico, in quanto molte finiture sono in fase di definizione. L’estetica è attualmente ottima sulle tinte unite e sugli effetti granito, mentre nell’effetto marmo il gres è notevolmente superiore.
Il prezzo, infine, è abbastanza alto (600-1000€/mq)

Acciaio INOX

Veniamo ora al materiale forse più usato nelle cucine professionali: l’acciaio inox.
Il suo utilizzo in questo tipo di installazioni deriva soprattutto dall’essere un materiale assolutamente igienico ed atossico, non solo per le sue caratteristiche intrinseche, ma anche per il fatto di poter realizzare un unico blocco con integrati sia il lavello che il piano cottura, attraverso una saldatura che evita giunzioni e fughe in cui si possono annidare sporco e batteri.
Per una cucina “normale” queste qualità possono certamente essere importanti, unite all’alta resistenza di questo materiale al calore, e alla sua durata praticamente eterna.
Come per tutti i prodotti, all’interno della categoria “top in inox” vi è un’ampia varietà qualitativa: la qualità (e costo) dell’acciaio dipende principalmente dallo spessore (che ne garantirà la resistenza ad eventuali colpi e urti) e dalla composizione (se è ricco di ferro è di qualità inferiore, prova che si può effettuare valutando anche solo il grado di attrazione di una calamita).
Abbiamo detto della durata quasi infinita dell’acciaio… serve una precisazione.
Questo materiale si riga piuttosto facilmente, quindi se per noi è molto importante avere una cucina nel tempo sempre perfetta e senza segni di usura eliminiamo immediatamente questa opzione. Se invece ci piace il sapore di una cucina vissuta ed invecchiata siamo disposti ad accettare i segni che il nostro lavoro lascerà su un piano inox.

Diamo adesso una rapida occhiata ad alcuni materiali più conosciuti e “tradizionali”, che meritano però di essere almeno citati.

Cemento

Ho deciso di trattare questa finitura sostanzialmente per questioni estetiche, ebbene sì, ho una passione per le cucine con top in cemento (magari anche penisola e isola a cascata).

www.magnolia.com

Ha certamente lati positivi (oltre all’estetica): se dotato di una finitura liscia se ne può ridurre la porosità, impedendo così che sia attaccabile dai batteri e microrganismi, e l’assorbenza (patisce moltissimo gli olii).
È di contro sensibile agli urti e ai graffi, molto pesante da montare e non semplice da posare in opera, e sicuramente non particolarmente economico.

Marmo

Il marmo è una pietra naturale che offre impagabili finiture, con colori e screziature preziosissimi che bastano, a volte, a “riempire” un ambiente molto semplice.
Per questo probabilmente continua ad essere un materiale così utilizzato in cucina, nonostante sia molto costoso e abbia indubbie criticità nell’utilizzo.
Ma vediamo in dettaglio alcuni pro e contro dell’utilizzo del marmo per un top cucina.
E un materiale impermeabile e resistente al calore, come abbiamo detto per molti esteticamente irraggiungibile e, dal punto di vista immobiliare, aumenta sicuramente il valore dell’alloggio (come abbiamo detto per il parquet in legno).
D’altro canto, oltre ad essere molto costoso, l’installazione è piuttosto complicata, se si deteriora è difficilmente ripristinabile e, soprattutto, è molto delicato in quanto si macchia facilmente e patisce gli acidi, anche quelli deboli come il limone.

Granito

Anche il granito è una materiale pregiato dalle qualità estetiche e cromatiche notevoli, dona valore agli ambienti ed ha indubbie qualità di resistenza al calore, a graffi ed urti, e la manutenzione è praticamente assente.
È sicuramente molto costoso, rischia di avere, essendo un materiale naturale, alcune imperfezioni e di danneggiarsi durante la posa a causa del peso elevato, inoltre è una pietra piuttosto porosa e, se non sigillato con resine, può assorbire le macchie.

Bene, questa rassegna di materiali per top da cucina è giunta al termine… vi lascio con una breve tabella riassuntiva del comportamento dei materiali utilizzati in relazione ad alcune caratteristiche, che devono essere sicuramente prese in considerazione nella scelta del top perfetto per la nostra cucina.

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