Per deformazione professionale mi capita sempre, quando guardo qualche video o storia Instagram, di soffermarmi su ciò che si vede sullo sfondo più che sul protagonista, così come non riesco a resistere, camminando per strada, a sbirciare nelle finestre illuminate delle case, per scoprire colori, arredi e atmosfere.
La stessa cosa avviene quando guardo qualcosa in tv, e si notano degli aspetti davvero interessanti e divertenti!
Ho pensato quindi di riportare, in una serie di nuovi articoli, i miei esempi preferiti di ambientazioni (domestiche e non) che vediamo ogni giorno nei cartoni animati, nei fumetti, e nelle serie tv.
Iniziamo dai cartoni animati, con particolare attenzione ai protagonisti dell’infanzia della nostra generazione, ma anche con un salto in cartoni recenti, in cui le tecniche informatiche hanno saputo creare scenografie davvero spettacolari.

E partiamo proprio dall’inizio….

Gli Antenati (1960)

Le case dei Flintstones si trovano all’interno di un villaggio, Bed Rock, dotato di tutti i servizi delle città moderne: cinema, ristoranti, sale da gioco, università…

Le immagini relative alle case dei Flintstone sono tratte dal sito www.flintstones.fandom.com, una vera e propria enciclopedia sull’argomento

Le case degli antenati sono abitazioni unifamiliari, circondate da un giardino (rigorosamente arredato con tavoli e panche in pietra), vialetti in pietra e recinzione a blocchi sovrapposti.
Le abitazioni, ad un piano fuori terra, sono costruite in pietra (in realtà sono proprio scavate in una grossa pietra) con una grande lastra a costituirne la copertura piana; le porte sono ad arco e le finestre circolari, e le aperture sono generalmente prive di serramenti, o, in alcuni casi, chiuse con intelaiature in legno.

 La casa di Fred e Wilma Flintstone

La casa di Barney e Betty Rubble

Internamente le case sono scaldate con un camino, e gli arredi sono costituiti da oggetti modernissimi, ma realizzati con gli elementi della natura: legno, pietra, pelli (che venivano lavorate tagliandole con una deliziosa forbice-picchio) ed… animali!
All’interno della casa vi è tutto, ma proprio tutto, con una divertentissima rivisitazione in chiave cavernicola: gli antenati sono pienamente proiettati nel futuro, ma con le tecnologie a loro disposizione (pensiamo alle loro macchine a spinta “umana”): hanno una serie di geniali elettrodomestici, come il tritarifiuti (costituito da un simpatico animaletto che vive sotto il lavandino, e trangugia ciò che viene buttato nello scarico), la doccia, il giradischi ed il tagliaerba (un piccolo dinosauro collegato a una carriola in legno che mangia l’erba del prato).

Anche le decorazioni non sono lasciate al caso: quadri in pietra appesi alle pareti raffiguranti animali e pitture rupestri!
Insomma, usciti dalle caverne gli antenati hanno iniziato a costruire e personalizzare le loro case con uno spirito di modernità e innovazione davvero sorprendente!

La casa dei Flintstones esiste nella realtà?
Due sono le mete preferite degli appassionati della serie: la “casa do Penedo”, costruita nel nord del Portogallo all’inizio degli anni ‘70, e la casa detta “dei Flintstones” a Malibu, progettata dall’architetto Phillip Jon Brown, e appartenuta al celebre conduttore televisivo statunitense Dick Clark.

La “casa do Penedo”

La casa “dei Flintstones” a Malibu – www.inhabitat.com

Barbapapà (1970)

Per studiare la casa dei Barbapapà non è necessario studiare gli sfondi alla ricerca dei dettagli, dal momento che le vicende che riguardano le loro abitazioni sono protagoniste di alcuni episodi specifici.
Non a caso la co-creatrice della serie, Annette Tison (insieme al marito biologo Talus Taylor), era un architetto!
Il primo episodio in cui il tema della barba-casa è protagonista è l’episodio 10 della stagione 1, in cui, dal momento che la famiglia è ormai cresciuta, barbapapà si rende conto di avere bisogno una casa più grande.

Decisamente la piccola casa di barbapapà non è più sufficiente…

La famiglia allora trova una costruzione abbandonata, in una zona presumibilmente ai confini della città, dalle caratteristiche eclettiche, tendenti un po’ al liberty e neo-medievalista.
Subito iniziano i lavori di ristrutturazione, in cui ognuno, naturalmente, fa la sua parte.

Inizio, svolgimento e fine lavori

La tranquillità, purtroppo, non dura molto.
Già nell’episodio successivo la serena vita nella nuova casa è turbata dall’arrivo delle ruspe di un impresario edile, che rade al suolo l’intero quartiere per costruire nuovi palazzi moderni (mostrati con una connotazione decisamente negativa)

Alla barba famiglia viene offerta una nuova abitazione nel quartiere urbano, ma decisamente la sistemazione non è di loro gradimento, così decidono di andarsene dalla città, e dall’inquinamento che ormai ne ha preso possesso.

Finalmente, fuori città, i barba papà trovano un bel prato immerso nella natura, e decidono di costruire qua la loro nuova casa.
Particolarmente interessante per noi addetti ai lavori è l’utilizzo del materiale detto “barba plastica”, una sorta di cemento che viene colato sui corpi stessi dei barbapapà, che vengono così utilizzati come cassaforma per le loro stanze.

Ecco allora che il progetto di barbabarba prende letteralmente “forma”, e la nuova casa dei barbapapà è pronta, con una stanza studiata appositamente per ciascun abitante!

Nuovamente le ruspe proveranno a demolire la casa per ampliare il progetto edilizio, ma questa volta la barba famiglia combatterà per difenderla, a colpi di munizioni realizzate con la barba plastica.
La vicenda della casa dei barbapapà non è solo affascinante per il dettaglio e l’approfondimento con cui è rappresentata graficamente e tecnicamente, ma alcuni hanno anche voluto vederci un interessante riferimento alle tendenze anti urbane di alcune correnti di pensiero contemporanee alla serie animata.
Per citare solo un riferimento si può ricordare l’esperienza di Paolo Soleri, con la fondazione dell’insediamento utopico di Arcosanti in Arizona (1970), che riecheggia anche nelle forme architettoniche organiche della casa dei barbapapà.

Potremmo parlare per ore delle case nei cartoni animati, dalle casette-fungo dei Puffi (abitazioni su due piani con la zona giorno al piano terra e la zona notte al primo piano con abbaino) al castello di ghiaccio di Frozen (con una mutua ispirazione dall’incredibile Hotel De Glace, in Québec, letteralmente scolpito nel ghiaccio).
Per concludere, però vi parlerò del cartone animato che mi ha ispirato questo articolo: gli Incredibili.

Gli Incredibili (2004 – 2018)

Già nel primo episodio del 2004 mi avevano colpito le ambientazioni, ed in particolar modo la splendida casa sulla collina di Edna Mode, e la villetta suburbana anni ‘60 della famiglia Parr.

La casa di Edna Mode –www.the-incredibles.fandom.com

La casa fella famiglia Parr – www.the-incredibles.fandom.com

Ma è nella casa dei Parr del secondo capitolo della serie che lo scenografo Ralph Eggleston si supera, creando un’architettura ai confini tra avanguardia tecnologica e design anni ‘50 dagli spazi davvero straordinari.
La casa sorge a picco su una scogliera, ricordando sia l’abitazione di Ironman che la villa sul Monte Rushmore di Intrigo Internazionale.

Casa Parr ne “Gli Incredibili 2” – www.the-incredibles.fandom.com

L’integrazione con il paesaggio circostante è data dalla forma dell’edificio, ad ideale proseguimento delle linee scoscese della cascata, ma anche dalla presenza, al suo interno, di commistione tra elementi artificiali e naturali, come la parete rocciosa nel salotto dei Parr.

Grande importanza è data all’impatto scenografico dell’ambiente: in ogni stanza ci sono enormi finestre a tutta altezza, lucernari, elementi lapidei e vegetali che fanno del soggiorno un luogo percettivamente a metà tra interno ed esterno.

Il salotto dei Parr negli schizzi di progetto riportati nel sito Pixar

La casa è composta da una grande cucina con isola di colore giallo, una camera da letto padronale, le stanze per i bambini ed un enorme soggiorno a doppia altezza.
L’arredamento richiama atmosfere anni ’50, con colori caldi tipici dello stile mid century, ma non mancano i dettagli hi-tech degni di un vero supereroe, quali passaggi segreti e device super moderni.

Ti interessa l’argomento? Segui il nostro blog per non perdere i prossimi post sulle case nei fumetti e nelle serie TV!

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